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Pechino: Oltre le mura della Città Proibita

Probabilmente il maggior merito è dovuto al nome altisonante che si ritrova, fatto sta che la Città Proibita è uno di quei luoghi lontani che ogni viaggiatore che aspira allo stesso brivido degli esploratori del passato vorrebbe, almeno una volta nella vita, “espugnare“. Fedele al suo nome, l’ingresso alla Città Proibita non è stato dei più semplici, complice un sistema di prenotazione online apparentemente semplice ma nel concreto degno del peggior concerto di Madonna a San Siro. Tra fiumi di e-mail e tentativi più o meno fallaci, sono riuscita nell’enorme impresa di prenotare dal sito web del palazzo più grande al mondo al terzo tentativo. E ne è valso ogni singolo giorno di mail inferocite e imprecazioni colorite!

Ma andiamo con ordine.

A casa degli imperatori

La Città Proibita è stata dimora degli imperatori della Dinastia Ming per oltre cinquecento anni, fregiandosi di questo soprannome per due motivi: è letteralmente una piccola città fortificata all’interno di Pechino, formata da 980 edifici (il concetto di grandezza ha davvero tutto un altro sapore in Cina). E, naturalmente, era “proibita” a chiunque non fosse esplicitamente invitato dall’imperatore oltre le sue mura.

L’immensità della Città Proibita vista dal Parco di Jingshan

Insomma, non era cosa comune sapere cosa ci fosse al di là dei cancelli, e tutt’oggi non basta presentarsi alla biglietteria per entrare come in un qualsiasi museo. Per i pechinesi e i cinesi in genere, difatti, quella che per noi è la Città Proibita è oggi semplicemente il “Museo del Palazzo“. Lo so, questo nome perde un po’ di epicità…

Costruita da un milione di uomini a partire dal 1420, la Città Proibita ha naturalmente subito diverse modifiche, a partire da quando l’esercito della dinastia Qing spodestò i Ming e ne prese il possesso. I primi occidentali a vacarne le porte, invece, i britannici durante la seconda Guerra dell’Oppio, che ne fecero la loro base per quasi 30 anni.

Immancabili le statue dei Leoni Cinesi

Cessate le ostilità, il palazzo tornò agli imperatori, fino all’ultimo della storia cinese, l’imperatore Pu Yi, che venne destituito a seguito del fallimento della Restaurazione Manciù. Nonostante parecchi dei suoi tesori vennero spediti in Taiwan da Chang Kai-Shek, oggi custoditi nel “Mueseo Nazionale” di Taipei, ciò che rimase nella Città Proibita formò il nucleo del “Museo Nazionale del Palazzo”. Dal 1925 ad oggi ha mantenuto il suo status, persino durante la Rivoluzione Culturale Cinese che ne danneggiò qualche costruzione.

Un luogo fuori dal Tempo

Varcare la soglia della Città Proibita oggi ha tutto un altro sapore, punto primo perché per farlo bisogna “salutare” il ritratto di Mao Tse Tung, la cui gigantografia notoriamente ne sovrasta l’ingresso su Piazza Tienanmen, e secondariamente perché bisogna sgomitare da orde di turisti. Sono ben 40.000 i visitatori ammessi ogni giorno, e considerato che il sito è perennemente sold-out vi assicuro che li incontrerete TUTTI.

Fun fact: il volto di Mao Tse Tung è palesemente ritoccato

Eppure, non c’è niente di più imponente e quasi inquietante di questo complesso di palazzi, quindi va assolutamente visitata.

La Città Proibita si divide in Corte Esterna, un tempo dedicata alle funzioni pubbliche e quella Interna, dove vivevano gli imperatori. La differenza è evidente, perché qui abbiamo splendidi giardini e palazzi più “a misura d’uomo” rispetto alle mastodontiche costruzioni iniziali. Le tegole vetrificate dei tetti sono laccate in giallo, in quanto l’oro indicava l’imperatore. E il simbolismo dietro ogni costruzione non si ferma qui, perché tutto ha un suo significato nascosto, a partire dalla disposizione delle camere degli edifici fino alle influenze del buddhismo tibetano seguito dai Qing.

Essendo blocchi che si ripetono, visitare la Città Proibita in solitaria può far girare la testa (la Sindrome di Stendhal si nasconde dietro ogni leone in pietra), per cui è mia intenzione tornare con una guida esperta. Ma se siete qui è perché cercate il fai-da-te per cui, ecco come prenotare la Città Proibita da sé.

Città Proibita Fai-Da-Te: come prenotare

Come dicevo a inizio racconto, non è possibile presentarsi alla biglietteria e acquistare un biglietto, l’unico modo per assicurarsi l’ingresso alla Città Proibita è prenotare sul sito ufficiale The Palace Museum, al costo di 60 YUAN in alta stagione [circa 8 euro al cambio attuale], e di 40 YUAN in bassa stagione. Attenzione però, perché le prenotazioni sono settimanali, per cui è possibile prenotare il proprio slot a partire da una settimana prima del giorno che sarete a Pechino. Ci sono due fasce orarie, mattina e pomeriggio, ed è importantissimo presentarsi all’ingresso per i molteplici controlli entro l’orario stabilito pena la perdita del biglietto. Lo so, è macchinoso, ma 40.000 posti al giorno non sono poi così tanti, in Cina.

Contrariamente a quanto si possa pensare, la maggior parte dei visitatori al Museo del Palazzo sono Cinesi

Se volete assicurarvi il vostro posto senza stress, l’unica soluzione è partire con un tour organizzato che includa anche l’ingresso alla Museo del Palazzo, magari con guida annessa.

Qualunque sia la modalità che sceglierete, una cosa è certa, la Città Proibita è assolutamente una meta irrinunciabile in un viaggio a Pechino!

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