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Gilet Gialli: è sicuro viaggiare in Francia adesso? L’opinione di chi ci vive!

Accendi la TV e vedi scene apocalittiche di macchine in fiamme, barricate improvvisate con grate metalliche, transenne e bidoni dell’immondizia, negozi chiusi con assi di legno. Uomini in gilet catarifrangente tirano mattonelle di pietra sradicate dalla strada mentre la polizia armata fino ai denti risponde a suon di fumogeni. Nel frattempo avete un biglietto in borsa destinazione Parigi, che trema perché sa che a breve potrebbe essere cestinato. Ma non preoccupatevi, non c’è bisogno rinunciare al viaggio, vi spiego cosa sta succedendo in Francia, dal punto di vista di una persona che a Parigi, e a due passi dagli Champs Elysées, ci vive!

© Geoffroy VAN DER HASSELT / AFP (Il fatto quotidiano)

Cosa sta succedendo in Francia

Chi sono i gilet gialli? Penso la stampa italiana ormai ve l’abbia detto in tutte le salse, ma riassumendo rapidamente tutto è partito il 25 novembre, quando la Francia ha visto due giornate di protesta contro la riforma del lavoro. In seno a questa protesta è nata quella dei gilet gialli, che si oppongono alla riforma del gasolio che vuole aumentare le tasse sul carburante a causa dell’aumento del costo dollaro/barile. Il movimento si fa virale, e la settimana dopo lo sciopero è dedicato solo ed esclusivamente alla questione carburante. La protesta è ancora contenuta, ma ci sono alcuni incidenti. Il presidente Macron commenta indignato, ma non ha intenzione di ritirare la riforma. I francesi non ci stanno, il sabato dopo ricominciano, con più violenza. Inizia il braccio di ferro con la polizia. Macron fa un passo indietro e rimanda la riforma a sei mesi, poi dodici. I gilet gialli hanno capito che la loro protesta funziona, e hanno intenzione di continuare ad oltranza per ottenere altri annullamenti. Si uniscono gli agricoltori, le infermiere, i pensionati. Ora il carburante non è più il problema, il problema è il presidente. Macron deve andarsene, e se non lo farà i gilet gialli butteranno giù l’Eliseo. Minacce o meno una cosa è certa, la Francia la rivoluzione ce l’ha nel sangue…

© Abdulmonam Eassa, Afp (Internazionale)

Manifestazioni pericolose?

Le manifestazioni dei gilet gialli si limitano a aree ben definite. Punto focale gli Champs Elysées, “la via più bella del mondo” che ogni sabato viene messa a ferro e fuoco. Ma appunto succede il sabato, durante la settimana il gilet giallo si spoglia del suo simbolo catarifrangente e va a lavoro come niente fosse successo. La città è sicura, i controlli della polizia altissimi. Non avete motivo di non partire, anche se, se state pensando di partire e siete indecisi, vi sconsiglio di prenotare nel week end perché tra stazioni metro chiuse, musei chiusi e aree interdette alla circolazione non avreste granché da fare.

Paura di incontrare un gilet giallo per strada? I gilet gialli non sono pericolosi. La percentuale più alta è pacifica (il 70% dei francesi è con la protesta, possono mai essere tutti violenti e guerrafondai?), ma in questo genere di manifestazioni, come sempre, si mescolano i cosìdetti “casseurs”, ovvero sciacalli che, approfittando della rabbia e della confusione generale, si uniscono alla manifestazione per rompere vetrine e derubare i negozi extra-lusso. In ogni caso il turista dovrebbe avere vita tranquilla, non è interesse dei manifestanti colpire i civili. Anzi alcuni di questi si divertono pure a andare sul posto a fare foto e video. Personalmente preferisco evitare di prendere un fumogeno per un pugno di like in più, tanto le testimonianze di prima mano non mi mancano mica.

© Press Dinamo

Partire o non partire, dunque?

Partire ma con pochi accorgimenti, evitare il sabato, seguire le istruzioni del giorno precedente sulle zone interdette e starsene fuori dalle aree a rischio. Io vivo a La Dèfense dove non ci sono mai stati problemi: se siete già in Francia e non sapete cosa fare provate a venire qui, fatevi il mercatino di Natale più grande di Parigi e girate per gli immensi centri commerciali. Se invece non avete prenotato, perché rischiare di perdere un giorno di vacanza? Meglio aspettare che le acque si calmino e visitare questa città nel massimo del suo splendore!

Spero di aver dissipato un po’ di nubi, se avete altre domande a riguardo scrivetemele pure in un commento! 🙂

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4 pensieri su “Gilet Gialli: è sicuro viaggiare in Francia adesso? L’opinione di chi ci vive!”

  1. Ciao, I miei andranno a Parigi dal 28 all 1 aprile. Ho appena sentito notizie di saccheggi e incendi. Basta solo evitare gli Champs elysee e torre eiffel il sabato? O ci sono altri accorgimenti, visto che è trascorso del tempo dalla tua recensione

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  2. Ciao, dovrei partire per Parigi da giovedi 2 gennaio a lunedì 6 gennaio con mio marito e nostro figlio di 10 anni. Hai consigli da darmi? Dove trovo “le istruzioni del giorno precedente sulle zone interdette “? Al Telegiornale in Italia dicono che ci sono 350 km di fila in auto per entrare a Parigi, e dicono che la RER non funziona quindi si deve venire in Taxi . Ma è vero?

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    1. Ciao Claudia, io non vivo più a Parigi al momento, ti consiglio di controllare il sito della Farnesina, e se sai il francese tieni d’occhio il sito paris.demosphere.net/manifestations-paris dove vengono aggiornati i luoghi dove si svolgeranno le manifestazioni dei Gilet Jaunes (ne beccherai una il 4 gennaio). Per quanto riguarda la RER e la fila non so cosa dirti, in ogni caso a Parigi sono molto veloci a rimettere la città in sesto, informati bene il giorno prima del tuo arrivo come raggiungere l’albergo. Buon viaggio!

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