Nel post di presentazione del blog vi ho premesso che avrei scritto di come sono finita a fare le valigie per Taipei, ed è giunto il momento di tener fede a questa promessa, affrontando dunque la prima tipologia di viaggio che testerò sulla mia pelle.
Lo stage che sto per fare è stato trovato grazie all’associazione culturale universitaria Aiesec, per la quale collaboro da circa un’annetto all’interno del comitato di Catania. Non sto qui ad annoiarvi su cos’è di preciso Aiesec, vi basta un giro sul web per vedere da voi la storia di quest’associazione e come ha contribuito agli scambi interculturali.
Quello che conta per fare un esperienza di questo tipo è solamente il vostro stato mentale.
Non so voi, ma a me è capitato, verso la conclusione del mio percorso universitario, di sentirmi con la testa piena di teoria ma nessun esperienza pratica a disposizione. Me ne stavo ciondoloni pensando all’inutilità di un percorso di studi fatto di tantissimi libri, ore di studio, e nient’altro. Spesso mi sono domandata come sarebbe stato studiare fuori, ma per ragioni intricatissime non avrei potuto fare richiesta di Erasmus. Insomma: la mia vita universitaria non mi soddisfaceva, per nulla.
Li venne Aiesec! Un modo fantastico per entrare in un primo approccio nel mondo del lavoro, divertendosi, viaggiando e conoscendo un mucchio di persone da tutto il mondo. Vedere tutti intorno a me fare le valigie, consultare gli innumerevoli progetti che l’associazione offre mi ha fatto sviluppare una sorta di invidia mista a voglia di fare i bagagli e mollare per un po’ l’università. Quando, per ragioni ancora più intricate di quelle a cui accennavo, ho rischiato di non poter dare la mia ultima materia mi sono decisa: IO PARTO.
Dopo qualche colloquio Skype è arrivato il Taiwan! Se vi state chiedendo come fare a partecipare ad un progetto, beh non vi resta che andare sul sito ufficiale e iscrivervi, il comitato locale vi ricontatterà! I requisiti minimi sono:
- Essere uno studente universitario, o un laureato da massimo due anni, sotto i 30 anni di età.
- Avere una discreta conoscenza dell’inglese, soprattutto parlato.
- Avere una mente aperta e incline al lavoro!
Perché Aiesec?
Aiesec non è solo volontariato, come si può banalmente pensare. La possibilità di fare stage formativi è molto ghiotta. Con la giusta conoscenza di inglese è possibile persino fare stage lavorativi all’interno di aziende o università estere, con una remunerazione non male. E qualche italiano è persino stato assunto da queste aziende…
Cosa andrò a fare in Taiwan?
Vivrò in una Host Family a Taipei, e insegnerò italiano e cultura italiana in inglese agli studenti della scuola elementare municipale Yǒngjí Elementary School! Lavorerò da lunedì a venerdì, e il week end li userò per esplorare al meglio il paese ospitante, spero!
Ma soprattutto…QUANTO COSTA???
Aiesec ha un solo costo, che ammonta a soli 200 euro e serve a coprire i costi gestionali dell’associazione. Il volo è a proprio carico, mentre vitto e alloggio sono a carico del paese ospitante! Quindi, poniamo di voler andare in Europa, con meno di 500 euro è possibile stare fuori casa per sei settimane, e a volte anche oltre: esistono viaggi con un miglior rapporto qualità/prezzo??
L’unico neo di Aiesec è proprio il suo essere rivolta ai soli studenti universitari, ma ho visto online che esistono altre associazioni che svolgono servizi molto simili senza questa limitazione. Chissà che in futuro non li prova anche…
Ad ogni modo è il momento di finire le mie valigie! Se avete fatto esperienze simili e volete segnalare le associazioni che vi hanno accompagnato nelle vostre avventure scrivetele pure come commento, accetto sempre nuovi spunti per altri viaggi!
A presto, da Amsterdam!