おはよう ございます da Kyoto!!
Come saprà chi segue la minuscola paginetta del blog Laura vs The World, ho deciso di affrontare il mio terzo viaggio in solitaria, scegliendo come meta un paese che ha avuto per anni la condizione di sogno! Per farlo, ancora una volta, mi sono affidata a Workaway (trovate l’articolo che ne parla QUI). Non ho un piano preciso, se non quello di rimanere qui più a lungo che riesco con il mio visto turistico!
Intanto la mia nuova casa è diventata Kyoto, dove sono arrivata giusto ieri. Ed è già amore! A volte camminando tra le sue strade mi domando se sia reale o ancora un sogno, perché è davvero surreale vedere dal vivo qualcosa che hai sempre visto solo…a due dimensioni!
Infatti, molto candidamente, l’amore del Giappone è nato in me come nel 99% degli italiani, ovvero attraverso gli anime, i manga, i videogames. Già in prima media, o in seconda non ricordo, avevo questo volumetto del JM magazine dove si parlava del viaggio fatto da un’inviata. In quel periodo sono passata alla fissa di voler studiarne la cultura e la lingua (fissa più volte portata avanti, ma mai a termine), fissa che mi ha trascinata dentro l’amore per l’Asia. Insomma, questa cotta di vecchia data, come tutti i primi amori, ha finito per diventare un piccolo chiodo fisso che sapeva di malinconia.
Negli anni più volte ho provato, desiderato, di visitare questo straordinario paese. Ma le occasioni sembravano esaurirsi, sprecarsi, rimandarsi, finché ho temuto che non sarei mai andata. Ho persino messo in secondo piano questa meta, facendo finta non fosse il paese che più volevo visitare. Si sa, a volte si sogna così tanto qualcosa che non si capisce più se l’infatuazione c’è ancora o è soltanto una fissazione.
Credo che questo sia il momento migliore per me. Forse dal precedente articolo avrete intuito che sono davanti una svolta. Il Giappone è il mio trampolino di lancio, non tanto perché ho intenzione di viverci, non mi interessa. Ma proprio perché rappresenta il ritorno alle origini, la realizzazione di un piccolo sogno di bambina.
Ormai ho imparato che i sogni non si realizzano aspettando. Si realizzano solo se noi lo vogliamo, e agiamo per far si che succedano. Che questo sia solo uno dei tanti sogni della me bambina che riesco a realizzare da adulta.
