Quando qualche mese fa sono arrivata a Torino con la mia valigiona lilla ancora umida di neve parigina, la prima cosa che mi colpì sono state tutte le pubblicità che promuovevano la visita del Forte di Bard. Ma non era in Valle d’Aosta? Mi sono chiesta, avendone scritto un pezzo su Easyviaggio giusto pochi mesi prima. Esatto, lo è. Ma l’ente del turismo locale sta davvero spingendo per pubblicizzare questa fortezza, ben conservata, dal paesaggio mozzafiato e persino set di un fim Marvel, Avengers: Age of Ultron. Insomma, sulla carta ci sarebbe tutto ciò che serve per essere uno dei luoghi più visitati nell’area.
Visto il facile e veloce collegamento da Torino, io e il mio ragazzo decidiamo di farci un salto. Siamo ad inizio Maggio, c’è un freddo pungente e la neve imbianca le cime intorno. Nonostante le nuvole il villaggio di Bard resta delizioso, ci incamminiamo per l’unica via quasi deserta tra affreschi medievali e tetti in pietra, e scaliamo il forte utilizzando gli ascensori di vetro, gratuiti.
Non c’è nessuno. Non è un eufemismo, il forte è praticamente deserto. Una famiglia con un paio di bambini, una gruppetto di ragazze che festeggia un addio al nubilato, per il resto nient’altro. E la struttura è decisamente grande, con ben tre musei visitabili e un complesso ad accesso gratuito che varrebbe da solo la scalata.
Mi chiedo se non sia la giornata uggiosa, il freddo. D’estate le cose saranno diverse.
Quando, poche settimane dopo devo organizzare una gita di un giorno da Torino da proporre ai miei studenti americani, non posso non tirare fuori dal cilindro Bard e il suo forte. Ci andiamo una prima volta, una seconda, una terza. Luglio è arrivato, è con lui l’ultima visita a Bard per conto dell’azienda. Siamo in piena stagione estiva, eppure, il forte continua ad essere popolato da pochi fantasmi. L’esposizione Wildlife Photographer or the Year, con scatti di fotografi pubblicati sul National Geographic, è ancora tristemente chiusa.
Nel frattempo i biglietti per i musei hanno subito l’aumento di un euro. Un campanello di allarme che mi suggerisce qualcosa: il Forte sta morendo. Che magari sarà una mia impressione, ma quanto potrà costare tenere in piedi un edificio di tali dimensioni, arroccato su uno sperone incurante delle sferzate di vento gelido e la pioggia battente? E soprattutto, cosa serve ad un turista per scoprire che il Forte esiste? Così ben collegato ad Aosta e Torino perché viene visitato solo da scolaresche e francesi, e non dalla massa? Domande che forse non troveranno risposta, ma nel mio piccolo io vi chiedo, se potete, se volete, andate a vederlo.
Ne varrà la pena e forse darete una piccola mano a preservare parte del nostro patrimonio.
A proposito del Forte
Quella del forte è una storia millenaria, che attesta l’esistenza di una rocca a Bard fin dall’epoca preromana. I Savoia lo conquistarono nel 1242, facendolo diventare dominio sabaudo. Protagonista della resistenza alle truppe di Napoleone, il vilain castel de Bard fu raso al suolo da quest’ultimo, adirato per la perdita dell’effetto sorpresa del suo attacco a Torino. Solo il 1838 vide la ricostruzione del Forte così come lo conosciamo, per volere di Carlo Felice di Savoia. Divenne prigione e magazzino, finché non venne abbandonato ad un lento declino dal quale uscirà solo nel 1895, con l’acquisto della Regione Valle d’Aosta e la sua trasformazione in nuovo polo culturale.
Il forte si compone di tre diverse costruzioni poste su altrettanti livelli, Opera Ferdinando, Opera Vittorio, e Opera Carlo Alberto. All’interno del complesso più basso, l’Opera Ferdinando, è oggi ospitato il Museo delle Fortificazioni e delle Frontiere.
All’interno dell’Opera Ferdinando i più giovani troveranno il percorso interattivo Le Alpi dei Ragazzi, dedicato a fornire un primo approccio al mondo dell’alpinismo. E a proposito di alpinismo, l’edificio più in alto, l’Opera Carlo Alberto, ospita il Museo delle Alpi e alcuni spazi dedicati a mostre temporanee. Visitabile anche il complesso delle prigioni, costituito da 24 celle dove venivano rinchiusi i prigionieri nell’800. Oggi queste ospitano un percorso multimediale che ripercorre la storia della fortezza. Per prezzi e biglietti cumulativi vi rimando alla pagina ufficiale del sito web www.fortedibard.it.
1 pensiero su “Valle d’Aosta – Salviamo il Forte di Bard!”