Italians vs The World si chiama questo mio blog, e mai come in questo tempo titolo fu più azzeccato. Gli italiani contro il mondo, anche quando il mondo si trova in uno stato di emergenza. Avevo valutato giorni di “silenzio stampa”, è un blog di viaggi e non sto viaggiando, non ho niente da dire. Pensavo, ma forse a torto. Perché, anche solo scorrendo il mio feed di Instagram, mi rendo conto di come troppi messaggi confusi passano nella travel community. Purtroppo il messaggio da far passare non è “visita il Bel Paese”, “facciamo turismo in Italia”, “ecco la lista dei paesi dove si può ancora partire senza quarantena”. Che tu sia o meno in una zona rossa la soluzione al momento è solo una: fermati. Più rapidamente ci fermeremo tutti, prima il mondo potrà ripartire.
Insomma, mettiamo il passaporto al chiodo e stiamo a casa, per ora.
Parola di una rinunciataria: addio Cina!
Seguo il caso Coronavirus, poi Covid-19, sui media internazionali da mesi, da quando era un problema che sembrava tutto cinese. Il motivo è semplice, il 10 marzo avrei dovuto iniziare un bellissimo progetto in Guandong, Cina, della durata di tre mesi. Progetto al momento cestinato, rimandato a data da destinarsi, progetto al quale avevo già rinunciato a inizio febbraio visto il peggiorare della situazione in estremo oriente. Avevo un po’ anticipato la cosa nei miei Travel Dreams 2020 ed era un progetto a cui stavo lavorando da novembre, ma andare in ogni caso non avrebbe avuto senso, e alla fine la mia scelta è stata corretta visto che ad oggi il nord Italia è in isolamento, probabilmente non sarei comunque potuta partire.

Detto ciò, non mi sbottonerò in pareri sulla questione, ma vorrei condividere anche qui il mini documentario di CGTN ambientato durante il primo mese di chiusura a Wuhan. Un po’ per prendere spunto, un po’ per togliere qualche pregiudizio nei confronti della comunità cinese: si passa molto tempo online a cercare un “colpevole”, paziente zero, chi ha “creato” il virus, complotti internazionali. Ma ricordiamoci una cosa molto importante: dietro ci sono pur sempre uomini e donne, che affrontano i nostri stessi problemi, se non peggiori.
Esempi virtuosi (e non)
Alcuni creatori della travel community che seguo si sono auto imposti lo stop e stanno cercando di far passare il messaggio. Naturalmente sono tempi duri per il mondo del turismo, io non lavoro con il blog ma ci sono molti che invece vivono di questo. E se non parliamo di semplici blog, tour operator incoming e outcoming, così come strutture ricettive e scuole di lingua vivono sicuramente un periodo buio al momento, tra cancellazioni, fermo forzato e licenziamenti. La stagione estiva turistica 2020 in Italia rischia di saltare, dunque tutti gli addetti ai lavori farebbero meglio a frenare adesso per riprendere quanto prima. Lo dico da turista e lo dico da professionista, visto che spesso d’estate mi trovo a lavorare nel settore.
Una travel blogger che seguo da tempi biblici, quando ancora né io né lei bazzicavamo questo mondo ma piuttosto un altro (vediamo chi vuole indovinare quale…) è Federica di Nardo, che davanti agli oltre 160mila follower che si ritrova, è stata tra le prime a dare il via allo stop ai viaggi.
Stop anche per Vologratis, tra i blog di viaggio più letti in Italia, che per quanto fino a qualche giorno fa fosse in prima linea per aggiornare i viaggiatori su come muoversi nonostante il Covid-19, dopo il decreto della Lombardia ha fatto un passo indietro condividendo questo post sui suoi social!
Poi è chiaro che molti di questi “travel influencer” lavorano anche come accompagnatori per tour all’estero e devono pur sempre portare la pagnotta a casa, ma sarebbe davvero fondamentale se in questo momento si potesse puntare più su una pausa forzata piuttosto che in un successivo lunghissimo stop, non trovate?
E a proposito di persone che devono “portare a casa la pagnotta”, secondo me la situazione attuale quelli del comparto marketing di WeRoad non l’hanno capita. Il bello è che questa campagna è stata accolta come “geniale”, “ribelle”, “anticonformista”, ma, al di là di quell’emoticon con mascherina che già di per se lascia passare l’immagine di un’Italia malata, siamo davvero ai limiti dello sciacallaggio. Ed è un peccato, perché WeRoad si è sempre distinta nelle sue campagne marketing per creatività. A mio modesto parere, non stavolta.

Ma cosa dovrebbe fare un viaggiatore a casa?
Ora scendiamo nell’ovvio, perché spesso le lamentele principali sono proprio “ma cosa facciamo a casa”? Beh, tanto per cominciare chi ha un blog può mettersi alla scrivania e scrivere un post, come sto facendo io! Troppo banale? Ci sono centinaia di libri, video e documentari su qualsiasi meta al mondo, si possono preparare i prossimi itinerari e ordinare online guide, romanzi, libri e mappe per studiare al meglio la prossima meta. Meglio se direttamente dagli shop delle case editrici, che diamo anche una piccola mano a questo mondo. Potrebbe anche essere il momento giusto per riprendere quella lingua straniera che non avete mai il tempo di studiare, non mancano podcast, corsi online e videolezioni da seguire senza mettere un piede fuori casa. E se vi manca la cucina esotica, perché non preparare da voi qualche piatto? Uno dei miei passatempi preferiti è proprio quello di riprodurre le ricette mangiate all’estero e “riassaporarne” un po’ i sapori.
Consiglio un po’ (ma non troppo) trash: in questo periodo va persino in onda il mio reality preferito, Pechino Express, ogni martedì su Rai2 per viaggiare insieme ai più o meno “famosi”: sono proprio in Cina, quest’anno! 🇨🇳
Questo post vuole essere un piccolo messaggio e un umilissimo excursus di alcune reazioni alla situazione, ricordate sempre di usare i canali ufficiali per stare informati e e di attenervi alle norme locali. Se ci impegniamo tutti insieme il virus si può contenere, e luoghi come Hong Kong, Taiwan, Macao, lo stanno dimostrando: lasciamo passare il messaggio e #stiamoacasa!
Mi dispiace molto per il tuo progetto, per il quale spero che questa sia solo una sospensione e non un annullamento definitivo.
Davvero bello il video che hai postato, vale la pena di guardarlo per renderci conto di quello che può succedere e delle misure che sicuramente dovremmo mettere in pratica anche qui.
Al momento mi sembra di non vedere la fine, ma voglio rimanere ottimista 🙂
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Grazie mille Silvia, anche io voglio essere positiva, se non potrò partecipare al progetto in Cina sono convinta che riuscirò a visitare questo paese, prima o poi. Alla fine dobbiamo sale solo a casa, ce la possiamo fare! 💪
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Spero che presto tutto torni alla normalità e che i rispettivi progetti si realizzino, anche se un po’ più avanti nel tempo rispetto a quanto ci eravamo prefissati. Ora occorre essere responsabili, per la nostra salute e soprattutto per quella delle persone più a rischio. I viaggi possono aspettare. Voglio essere positiva e sperare che qualche piccolo sacrificio da parte di ognuno di noi possa servire a risolvere la situazione il prima possibile.
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Assolutamente d’accordo Serena, come hai ben detto sono sacrifici “piccoli”, per quanto sempre di sacrifici si tratta. Ma prima tutti noi li faremo, prima torneremo alla normalità!
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