Curiosità

Ma i Megabus…esistono?

Prima di proseguire con il diario di viaggio era doveroso aprire una parentesi su uno dei mezzi di trasporto lowcost più misteriosi del mondo, il MEGABUS. Consideriamo, per iniziare, che essendo siciliana la mia terra non è ancora coperta dalla rete di bus che ti permette di raggiungere con un solo euro una città, dunque non avevo mai avuto occasione di utilizzarlo. Ma, ritrovandoci una tappa come Parigi in cartina, meta praticamente NON RAGGIUNGIBILE senza pagare i costi di prenotazione dei treni, anche piuttosto salati (parliamo di una quarantina di euro…che in un viaggio lowcost influiscono eccome), ho avuto quest’illuminazione di lasciare i confini svizzeri in treno per raggiungere Parigi con l’ausilio di questa meravigliosa creatura che è il Megabus. Prenotiamo ad un solo euro il nostro posto, stampiamo il codice, ci rilassiamo. Lasciamo Ginevra in treno, arriviamo alla stazione di Lyon e iniziano i primi misteri. Il terminal di Megabus dovrebbe essere nel piazzale di fronte la stazione di Lyon Part-Dieu ma non vi è nessun cartello ad indicarlo. Giriamo a zonzo per un pò, chiedendo informazioni. Alcuni fanno spallucce, altri ci dicono “sì, il bus sarà qui, lo vedete perché è grande e blu”. La mancanza di cartelli mi lascia con un senso di disagio, ma ad ogni modo avendo il pullman a mezzanotte ne approfittiamo per farci un giro serale nella città patrimonio dell’UNESCO, tra infiniti gradini, cattedrali e lungofiume.

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Scorci bonus di quel poco che ho visto di Lyon

Dopo uno scarno pasto in un fastfood praticamente emule di McDonalds quale Quick (da quel giorno da allontanare come la peste del 1629 di questa stessa città), brancoliamo come zombie dentro la stazione in attesa di altri viaggiatori che, come noi, devono prendere questo misterioso pullman. Pare che alla fermata non ci sia nessuno, salvo un giovane che deve andare a Lille e che impugna una prenotazione identica alla nostra. Ma anche il tipo non sa nulla, ci chiede informazioni, ma noi siamo più perplessi di lui. Nel frattempo i pullman vanno e vengono, la gente sale e scende. Noi continuiamo a chiedere, ci rassicurano “E’ tutto blu, lo vedrete subito”. Ma non sappiamo DOVE dovremmo vederlo, e fin’ora non ne abbiamo visto neanche mezzo di pullman blu. Iniziamo a perdere la pazienza, è notte fonda, fa un freddo allucinante e siamo soli con il nostro amico di Lille ad aspettare questo fantasma. Ma ecco che, come fosse un metronotte di Harry Potter, proprio quando stai per mollare, lui appare. E’ straordinariamente blu, con la sua bella mascotte cicciona sul fianco a recitare “Only a Pound”. Scende un conducente da film comico anni ’90, la gente chiede informazioni in francese ma lui parla SOLO ed ESCLUSIVAMENTE british english. Il pullman è pieno a schifo, la gente accalcata dorme in posizioni scomode. Sono tutti italiani, vengono da Roma, Milano. Stanno andando quasi tutti a Parigi e Londra…. LONDRA, COL PULLMAN. Svegliamo persone per farci spazio e ci sediamo, c’è il free WiFi e ne gioisco. Il viaggio non è certo dei più comodi, ma c’è la pausa caffé bagno, e il FreeWifi, ma questo l’ho già detto. Arriviamo a Parigi alle 7.00 del mattino. C’è buio e freddo, molto più freddo. La Tour Eiffel è spenta, gli Champs Elysees sono spenti. Tutto è spento, la Ville Lumière non è poi così Lumière alle 7 del mattino. Non siamo scesi alla nostra fermata, siamo vicini all’Arco di Trionfo. Chiediamo al conducente, in inglese, se anche al ritorno possiamo prendere il pullman lì, visto che all’andata abbiamo avuto dei dubbi nel cercare il terminal del bus. Il conducente ci dice di sì, ci dà pure un orario.

La mattina dopo quel Megabus non passerà mai, un pò come fosse stato tutto un grande sogno ci avventuriamo in varie ore di treno arrivando a Bruxelles con discreto ritardo. Saltiamo la cena perché tutto è chiuso e ci chiediamo se davvero abbiamo preso, almeno una volta, quel magico bus tutto blu.

Vista la sua natura di creatura mitologica, non posseggo una foto scattata da me al Megabus

 

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2 pensieri su “Ma i Megabus…esistono?”

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